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27 agosto 2021 - Vernici fotocatalitiche

Materiali-fotocatalitici

Per realizzare progetti che migliorano la qualità dell'aria che respiriamo, le tecnologie ci vengono in aiuto attraverso l'impiego di materiali fotocatalitici. Soprattutto in campo edile, l’impegno a diminuire progressivamente il carico di inquinamento presente nell’atmosfera ha portato allo sviluppo di cosiddette vernici autopulenti, in grado di combattere attivamente questo fenomeno. Vediamo come funzionano.

INDICE DEI CONTENUTI:

 

Cos'è la fotocatalisi

Innanzitutto è bene spiegare qual è il fenomeno che sta alla base del “funzionamento” di questi prodotti: si tratta della fotocatalisi ed è un processo naturale attraverso il quale una sostanza, definita fotocatalizzatore, modifica la velocità di una reazione chimica attraverso l’azione della luce (naturale o artificiale).

Il processo così innescato permette di accelerare il fenomeno dell’ossidazione, favorendo la decomposizione degli agenti inquinanti.

Grazie alla fotocatalisi le sostanze dannose presenti sui materiali e nell’aria, quali l’ossido di azoto (NOx), le polveri sottili (PM10) o i VOC (Volatile Organic Compound), vengono facilmente trasformate in sali inorganici innocui, come nitrati di sodio (NaNO3), carbonati di sodio (CaNO3) o calcare (CaCO3), sostanze solubili in acqua e, soprattutto, non nocive.

 

Materiali fotocatalitici per combattere l'inquinamento

Nel settore edile l’utilizzo di prodotti fotocatalitici ha registrato una crescita costante. Sempre più spesso si parla (e si usano):

  • Tegole fotocatalitiche, capaci di assorbire le particelle nocive presenti nell’aria trasformandole in semplici sali non tossici, che vengono poi lavati via dalle piogge;
  • Mattoni fotocatalitici in cemento, in grado di decomporre la maggior parte dei gas NOx;
  • Vetri autopulenti, che sfruttano la luce solare per disgregare le particelle organiche della polvere, successivamente eliminate dall’acqua;
  • Vernici fotocatalitiche, da applicare sulle facciate dei palazzi e sulle pareti ma anche su piastrelle e rivestimenti.

 

Vernici fotocatalitiche autopulenti

Chiamate in modo colloquiale anche "vernici mangia smog", le pitture fotocatalitiche sono composte da biossido di titanio (TiO2), un catalizzatore sensibile alla luce che svolge un'azione antibatterica. Attraverso la catalisi va a decomporre le sostanze organiche e parte delle sostanze inorganiche presenti nell’atmosfera.

Quando una particella di inquinante (ad esempio biossido di azoto, biossido di zolfo, monossido di carbonio, benzene, ammoniaca, formaldeide e particolato atmosferico PM10) entra in contatto con il biossido di titanio, essa viene decomposta e trasformata in anidride carbonica, azoto e qualche sale: tutte sostanze innocue e dilavabili dalla pioggia.

Trattare le superfici verticali con queste pitture assicura una notevole riduzione dell'inquinamento.

 

Perché si chiamano "vernici autopulenti"

Comunemente le vernici fotocatalitiche vengono utilizzate su facciate di condomini, case e palazzi per ridurre il livello di inquinamento atmosferico causato dai gas di scarico delle auto, dalle fabbriche e dal riscaldamento domestico. Tuttavia possono essere applicate anche su pareti interne, per la pulizia indoor, grazie alle loro qualità autopulenti.

Oltre a disgregare le sostanze organiche e inorganiche che si depositano sulle superfici, le vernici fotocatalitiche fungono anche da battericidi e fungicidi. Sono quindi ideali da applicare su piastrelle e rivestimenti di ambienti "sanitari" come le piscine e i luoghi pubblici, dove si cammina scalzi, o in casa, per ridurre gli odori e le muffe che prolificano nell’ambiente, ma in generale anche in tutti i luoghi in cui si vuole prevenire la formazione di muffe.

Le vernici fotocatalitiche non contengono solventi e assicurano proprietà:

  • batteriostatiche
  • sanificanti
  • disodorizzanti

Questi prodotti ecologici, capaci di combattere attivamente l'inquinamento, sono l'ideale sia per le nuove realizzazioni che nelle ristrutturazioni delle grandi superfici urbane e si sposano perfettamente con le pitture termoriflettenti, assicurando così edifici ecosostenibili e a basso impatto ambientale.

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Stefano Silvestrin

Scritto da Stefano Silvestrin

Da oltre 10 anni mi occupo della distribuzione di materiali nanotecnologici per l’edilizia, seguo processi industriali applicativi, nel mondo della ceramica e dei pannelli fotovoltaici, individuando le reali possibilità applicative delle nanotecnologie per dare risposte concrete per l’efficientamento energetico degli edifici. Materiali a basso spessore e nanotecnologici per la protezione delle superfici sono la mia specialità.