Nel 2022 è ancora possibile sfruttare le detrazioni fiscali del Bonus Ristrutturazioni per recuperare il 50% della spesa sostenuta per i lavori di manutenzione e risanamento edilizio. Vediamo nel dettaglio quali interventi permettono di usufruire del Bonus.
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La legge di Bilancio 2022 (n. 234/2021) ha prorogato fino al 31 dicembre 2024 la detrazione Irpef per le ristrutturazioni edilizie.
Per la prima volta il rinnovo non è di soli 12 mesi ma di ben 3 anni: ciò conferisce maggiore stabilità ai benefici introdotti nel 2012. A partire poi dal 2025, salvo ulteriori proroghe, la percentuale di detrazione scenderà al 36% e il limite di spesa a 48.000 euro.
Ma vediamo nel dettaglio in cosa consiste e come usufruirne.
Conosciuta come Bonus Ristrutturazioni, l'agevolazione permette di detrarre il 50% delle spese sostenute entro tale data per interventi di recupero eseguiti su abitazioni e pertinenze, fino a un massimo di 96.000 euro.
Questo limite vale anche nel caso di prosecuzione, nel 2022, di lavori iniziati nel 2021: le detrazioni andranno quindi sommate e si dovrà rimanere entro il valore stabilito dalla legge.
Nel caso, invece, di interventi contestuali su parti comuni condominiali e singoli appartamenti nel medesimo edificio, il limite è autonomo nel senso che sono da considerare 96.000 euro per le parti comuni e 96.000 euro per i lavori interni alla singola unità immobiliare.
Cosa fare prima di iniziare i lavori
La detrazione è subordinata alla regolarità urbanistica dell'intervento. Secondo quanto previsto dal Dpr 380/2001 e dai singoli regolamenti edilizi comunali è necessario aprire una pratica (CIL, CILA, SCIA o permesso di costruire) che va poi inserita come riferimento nelle causali dei bonifici effettuati per pagare gli interventi.
Come pagare gli interventi
Il pagamento degli lavori, delle spese di progettazione e delle prestazioni professionali connesse all'esecuzione delle opere edilizie va fatto attraverso bonifico parlante (bancario o postale), indicando:
La detrazione spettante viene ripartita in 10 quote annuali, di pari importo. Fino al 2024 rimane ancora valida la possibilità di optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura, anche se è bene verificare prima di eseguire i lavori che la ditta o l'istituto di credito/intermediario finanziario siano disponibili ad accoglierlo.
Cosa fare dopo
Nel caso di interventi di ristrutturazione che comportino una riduzione dei consumi energetici, come il cappotto o l'isolamento termico a basso spessore, è necessario comunicare all'Enea tutte le informazioni sui lavori fatti, entro 90 giorni dall'ultimazione.
Gli interventi che permettono di beneficiare del Bonus Ristrutturazione 2022, conosciuto anche come Bonus Casa, sono i seguenti:
In quest'ultimo punto rientra quindi anche la realizzazione dell'isolamento termico dell'edificio, sia interno che esterno.
L'isolamento termico di un edificio ha quindi un duplice vantaggio:
In quanto intervento che assicura il conseguimento di un risparmio energetico rientra infatti sia nel Bonus Ristrutturazioni che nell'Ecobonus (sia il tradizionale al 50-65% sia il Superbonus 110).
Quando si parla di isolamento termico si è soliti pensare al cappotto, ma ci sono alcuni casi in cui non si vuole o non si può andare a modificare gli spessori della facciata o delle pareti interne. In queste situazioni la soluzione migliore è un isolamento termico a basso spessore che, sfruttando il fenomeno della termoriflettenza, assicura ottime performance a livello di isolamento in pochi millimetri.
Scopri come funzionano le pitture termoriflettenti.
Se l'abitazione su cui viene fatto l'isolamento si trova in zona A (centro storico) o B (parti urbanizzate ma non del tutto edificate) è possibile usufruire, in alternativa all'agevolazione per ristrutturazione, del Bonus Facciata e recuperare fino al 60% dell'investimento. Scopri di più nella guida gratuita che trovi qui sotto.