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20 ottobre 2020 - Pitture termoriflettenti, Cappotto termico

Cappotto-termico-spessore

Una delle maggiori problematiche legate all’isolamento a cappotto di un’abitazione è l’ingombro, che spesso comporta altri lavori collaterali come la sostituzione dei davanzali delle finestre. Per evitare questo problema, che dilata oltretutto i tempi del cantiere, la richiesta più frequente da parte dei proprietari della casa è quella di trovare il cappotto termico con spessore minimo o meglio la soluzione che modifichi il meno possibile lo spessore delle pareti.

Qual è, allora, lo spessore minimo possibile per un sistema di isolamento?

 

Cappotto termico spessore minimo possibile

Lo spessore del cappotto, che varia mediamente da 6-8 a 12 centimetri, viene calcolato da tecnici abilitati che si occupano della Progettazione di Impianti Tecnologici e della Certificazione Energetica degli edifici sulla base delle condizioni della struttura, dei materiali di cui è fatta (prefabbricato ligneo, laterizio, eccetera) e degli obiettivi di performance energetica da raggiungere. È in funzione di questo calcolo che al termine dei lavori si può dimostrare il miglioramento dell’isolamento termico e ottenere, così, le detrazioni fiscali previste.

Il cappotto più sottile possibile è di 3 centimetri, che aumentano leggermente con l’applicazione dell’intonachino, ma non è affatto detto che lo spessore minimo sia adatto per ogni tipo di intervento. E soprattutto, non è detto che un intervento di questo tipo porti con sé un miglioramento dell'ambiente abitativo e la possibilità di detrarre le spese.

In tutti i casi in cui il problema è lo spessore, è opportuno valutare altre soluzioni, alternative al cappotto tradizionale. Soluzioni che siano CERTIFICATE e che permettano di ottenere i benefici fiscali di legge.

Invece di isolare l’edificio con i tradizionali spessori di polistirene, è possibile farlo con le pitture termoriflettenti, le quali hanno notevoli vantaggi: su tutti, le vernici termoriflettenti non alterano la facciata e rispettano la morfologia delle pareti. Invece dell'isolamento che lavora con la massa, la pittura lavora con termoriflettenza, respingendo il calore verso la direzione di provenienza. Ecco perché d'estate il muro esterno respinge l'energia solare e d'inverno il muro interno trattato adeguatamente trattiene calore.

 

Quando lo spessore del cappotto esterno è un problema

Il cappotto esterno rappresenta una modifica importante della facciata e spesso obbliga a intervenire su davanzali e altri elementi decorativi per adattarli ai nuovi spessori.

Le facciate degli edifici situati in centri storici o soggetti a vincoli paesaggistici sono spesso arricchite con fregi, cornici e modanature e ciò rende difficile se non impossibile effettuare interventi troppo invasivi come il cappotto termico, che rischierebbero di modificare gli spessori delle pareti e alterare l'aspetto estetico dell’immobile.

In questi casi, quindi, l'applicazione di innovative pitture nanotecnologiche a effetto termico si rivela la soluzione perfetta, per assicurare il massimo efficientamento energetico e preservare l'originalità e le caratteristiche della facciata.

 

Vantaggi dell'isolamento termico con rivestimento a basso spessore

I vantaggi derivanti dall'applicare un manufatto kit nanotecnolgico  con pitture termoriflettenti sulle pareti sono innumerevoli:

  • Aumento del comfort abitativo all’interno degli ambienti domestici come con l’applicazione del cappotto tradizionale;
  • Risparmio energetico ed economico sulla bolletta del gas in inverno e su quella della luce in estate;
  • Incremento dell’efficienza energetica dell’immobile, riuscendo a ottenere un salto anche di diverse classi energetiche;
  • Aumento della quotazione di mercato dell’immobile conseguente al miglioramento della classe energetica;
  • Accesso agli incentivi statali quali Ecobonus, Bonus Facciate 2020 e Superbonus 110%, che ti permettono di recuperare buona parte delle spese effettuate per i lavori in 10 anni.
  • Spessore minimo 5 millimetri
  • Niente effetto “cubo” sull’edificio, caratteristico invece di tutte le strutture dove viene applicato il cappotto tradizionale.

 

Vuoi capire come sfruttare al meglio tutte le possibilità e i bonus statali di riferimento? Trovi tutti i suggerimenti nella guida qui sotto.

 

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Stefano Silvestrin

Scritto da Stefano Silvestrin

Da oltre 10 anni mi occupo della distribuzione di materiali nanotecnologici per l’edilizia, seguo processi industriali applicativi, nel mondo della ceramica e dei pannelli fotovoltaici, individuando le reali possibilità applicative delle nanotecnologie per dare risposte concrete per l’efficientamento energetico degli edifici. Materiali a basso spessore e nanotecnologici per la protezione delle superfici sono la mia specialità.