Per accedere al Superbonus e sfruttare l'agevolazione del 110% non basta cambiare la caldaia o isolare termicamente l'edificio. È necessario effettuare interventi che comportino un aumento della classe energetica della casa, nello specifico il salto deve essere di almeno 2 classi (quindi ad esempio da classe D a classe B o da classe C a classe A). Come assicurarsi di rientrare nei parametri richiesti dallo Stato? Scopriamolo insieme.
Per accedere al Superbonus è obbligatorio effettuare almeno uno dei cosiddetti "interventi trainanti", che sono:
Ai fini del Superbonus, gli interventi di efficientamento energetico trainanti e gli eventuali trainati di cui all’articolo 14 del decreto legge n. 63/2013, devono assicurare, nel loro complesso, anche congiuntamente agli interventi di installazione di impianti fotovoltaici con eventuali sistemi di accumulo, il miglioramento di almeno due classi energetiche o, se non possibile, il conseguimento della classe energetica più alta.
Il miglioramento energetico va dimostrato dall’attestato di prestazione energetica (A.P.E.) ante e post-intervento, che viene rilasciato da un tecnico abilitato nella forma della dichiarazione asseverata.
Ci sono poi altri interventi, detti "trainati", che possono beneficiare del Superbonus purché siano eseguiti assieme a uno degli interventi principali (trainanti). Nello specifico si tratta di:
Il bonus 110 è un'agevolazione importante, e va gestita con attenzione sia da parte del committente che da parte delle aziende che eseguono i lavori.
Per ottenere il salto di due classi energetiche è necessario pianificare con un professionista qualificato le tipologie di intervento da realizzare. Sarà infatti compito del progettista elaborare un progetto energetico, nel quale inserire gli interventi finalizzati all’asseverazione, considerando la situazione di partenza.
Nello specifico il committente (o chi usufruisce del contributo) deve acquisire:
La conformità dei materiali utilizzati e dei prezzi applicati è infatti un altro dei punti fondamentali.
I prodotti usati, ad esempio per i microrivestimenti a basso spessore, devono rispettare precise specifiche tecniche e avere determinate certificazioni, per essere ammessi all'incentivo. Se, in fase di verifica, l'Agenzia delle Entrate dovesse riscontrare delle incongruenze o difformità, potrebbe annullare la detrazione e il committente si troverebbe a dover rimborsare quanto già ricevuto o pagare di tasca sua l'intervento (nel caso di cessione del credito o sconto in fattura). I nostri prodotti, applicati in modo corretto, beneficiano delle detrazioni 110%.
Per approfondire ti invitiamo a leggere questo articolo sui Criteri Ambientali Minimi (CAM) per accedere al Superbonus e scaricare la guida che approfondisce ogni passaggio e le caratteristiche dei prodotti per la riqualificazione energetica a basso spessore.