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15 novembre 2023 - Vernici fotocatalitiche

Come funziona la pittura mangiasmog e quali sono gli effetti sulle pareti-2

L'inquinamento dei gas di scarico e il deposito di polveri sulle superfici porta alla formazione di quelle antiestetiche e poco salutari croste nere sulle facciate dei palazzi e delle case. Come rimuoverle? Con una pittura mangia smog, una speciale vernice autopulente che, grazie ai suoi componenti nanotecnologici, è in grado di attaccare e disgregare le sostanze organiche e inorganiche che si depositano sulla superficie, trasformandole in composti inorganici non pericolosi.

INDICE DEI CONTENUTI:

 

Smog fotochimico: cause e conseguenze

Gli ossidi di azoto (NOx) e i composti organici volatili (VOC) emessi nell'atmosfera dai tubi di scarico delle automobili e dai camini di case e industrie sono i principali responsabili dello smog fotochimico, un insieme di inquinanti secondari che costituiscono la componente principale dell'inquinamento di molte città.

Oltre ai gravi rischi per la salute, questi inquinanti possono compromettere anche gli edifici su cui tendono a posarsi. Le croste nere che si formano sulle facciate ne sono un chiaro esempio.

Per risolvere questo problema è possibile applicare sulle superfici delle speciali pitture autopulenti in grado di decomporre le sostanze organiche che si depositano, come macchie di natura organica, muffe e batteri, e persino gli odori generati dagli inquinanti gassosi. Ed è per questo che comunemente sono chiamate anche "pitture mangia smog".

 

Caratteristiche e proprietà delle pitture mangiasmog

Le pitture fotocatalitiche autopulenti sono vernici addittivate con biossido di titanio (un minerale presente in natura) che, trasformato in misura nanometrica, diventa un semi-conduttore e reagisce alla luce del sole dando origine a idrossidi di breve gittata che vanno a mangiare le sostanze organiche presenti sulla superficie.

Il segreto sta tutto nel processo di fotocatalisi: le nanoparticelle di TiO2 attirano i raggi solari e disgregano le sostanze aggressive presenti nell'aria (NOx) trasformandole in nitrati, cioè in sali molto meno pericolosi per l'uomo e per l'ambiente.

Il biossido di titanio svolge così un'azione antibatterica e antimicotica in grado di purificare l'aria: da una prima stima la capacità di pulizia di tale tecnologia è paragonabile a quella di circa 50 alberi ad alto fusto per una superficie di 1000 metri quadrati.

Per approfondire leggi anche questo articolo sui materiali fotocatalitici.

 

Come funziona una pittura fotocatalitica?

Entriamo più nel dettaglio e vediamo, dai test di laboratorio, qual è il funzionamento di questi trattamenti autopulenti fotocatalitici.

Il prodotto in esame è la vernice NS67 GREENSHIELD di Nanosilv, una soluzione nanotecnologica di biossido di titanio che è stata nebulizzata su superfici lapidee (in particolare basole di pietra Billiemi) esposte in ambiente esterno all'irraggiamento diretto.

Per ottenere risultati tangibili e non fraintendibili sono stati usati due agenti macchianti: il blu di Metilene e l'orange G, coloranti organici realizzati rispettivamente alle concentrazioni di 0,5 g/l e 0,01 g/l, che sono stati depositati in un quantitativo costante sulla superficie. Si è quindi atteso il tempo di asciugatura e si è esposto il campione ai raggi solari naturali.

L'analisi visiva e colorimetrica (con colorimetro Zetalab) ha rivelato l'attivazione della fotocatalisi e il conseguente degrado dei componenti organici tramite la reazione di ossidazione attivata dal TiO2 irradiato dai raggi solari, come mostrano le immagini.

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I risultati ottenuti mostrano una evidente riduzione delle macchie dopo una sola settimana di irraggiamento solare.

Su NS67 GREENSHIELD è inoltre stato eseguito un test sulla base della Norma UNI EN 16980-1:2021: Fotocatalisi - Metodo di prova in flusso continuo - Parte 1: Determinazione dell'indice di abbattimento fotocatalitico degli ossidi di azoto (NO) in aria da parte di materiali inorganici fotocatalitici.

Il campione in analisi ha mostrato un'ottima capacità di abbattimento fotocatalitico di NO/NOx con una conversione pari al 70%.

La vernice è quindi in grado di decomporre le sostanze organiche, proteggendo la superficie dalle macchie e dagli inquinanti atmosferici, senza intaccarne l'estetica e mantenendola inalterata più a lungo, oltre che pulita.

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prodotti nanotecnologici per riqualificazione ed efficienza degli edifici

Stefano Silvestrin

Scritto da Stefano Silvestrin

Da oltre 10 anni mi occupo della distribuzione di materiali nanotecnologici per l’edilizia, seguo processi industriali applicativi, nel mondo della ceramica e dei pannelli fotovoltaici, individuando le reali possibilità applicative delle nanotecnologie per dare risposte concrete per l’efficientamento energetico degli edifici. Materiali a basso spessore e nanotecnologici per la protezione delle superfici sono la mia specialità.