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28 settembre 2020 - Pitture termoriflettenti, Cappotto termico

Risparmio-energetico

Il cappotto esterno è una delle soluzioni più comunemente utilizzate per isolare un’abitazione ottenere un risparmio energetico e non è l’unica; sono sempre più richieste soluzioni alternative al cappotto esterno che permettono di ridurre i tempi di cantiere, ridurre gli spessori ed evitare l’aspetto “cubico” tipico degli edifici sui quali si applica il cappotto, ottenendo, in definitiva, un’estetica migliore soprattutto per le facciate.

Alternative al cappotto esterno: nanotecnologie per il risparmio energetico

I cappotti termici per esterno vengono generalmente tassellati sulla facciata dell’edificio e poi intonacati, con uno spessore che va dagli 8 ai 20 centimetri; questo spessore li rende ingombranti e pressoché irrealizzabili in tutte le situazioni dove siano presenti vincoli architettonici, in pratica nella totalità dei centri storici italiani.

La necessità del miglioramento, sul piano dell’efficienza termica, degli edifici ha quindi indirizzato la ricerca scientifica verso lo sviluppo di pitture e rasanti in grado di generare il fenomeno della termoriflettenza.

Con l’applicazione di materiali termoriflettenti, che è possibile effettuare sia sulle pareti esterne che sui muri interni, si crea un effetto paragonabile a quello di un “thermos”: il calore viene riflesso prima che attraversi i muri: risulta quindi efficace per trattenere il calore all’interno durante l’inverno e respingerlo all’esterno durante l’estate.

Il principio è completamente diverso rispetto al cappotto: il tradizionale cappotto esterno applica spessori che impediscono il passaggio del calore diminuendo la conduzione, mentre i materiali termoriflettenti  generano una riflessione verso la fonte stessa di calore.

Si tratta di un microrivestimento a spessore minimo di 6 millimetri, biocompatibile che utilizza leganti naturali, tra i quali:

  • Calce pozzolanica;
  • Una miscela di micro-capsule cellulari rivestite con termoriflettori;
  • Microsfere di vetro;
  • Cocciopesto.

Alternativa al cappotto: ciclo a basso spessore e comfort in casa

Con un minimo spessore, grazie ai prodotti nanotecnologici applicati con un ciclo specifico si riesce ad ottenere una migliore vivibilità degli interni che d'inverno trattengono il tepore in modo efficace e d'estate allontanano il calore, preservando un ambiente fresco.

Oltre al valore aggiunto del comfort abitativo, si ottiene un risparmio energetico conseguente al minor consumo da parte degli impianti di climatizzazione invernale ed estiva.

 

Soluzioni alternative al cappotto esterno: i numeri

Secondo il Rapporto annuale di Enea sugli interventi di efficienza energetica che beneficiano delle detrazioni fiscali, l’isolamento attraverso il cappotto o soluzioni alternative certificate permettono un risparmio medio in bolletta del 20% annuo, calcolando il gas per il riscaldamento d’inverno e l’energia elettrica del climatizzatore d’estate.

Una convenienza davvero notevole a maggior ragione considerando che l’investimento beneficia delle detrazioni fiscali come il Bonus Facciate o il Superbonus 110 %.

Sempre Enea, evidenzia come negli ultimi anni circa il 60% degli interventi ha interessato appartamenti condominiali, dove il prezzo va suddiviso tra tutte le famiglie dello stabile e risulta ancora più vantaggioso per la singola famiglia.

Scopri come sfruttare al meglio le detrazioni fiscali riservati agli interventi di rifacimento facciata ed efficientamento termico degli edifici.

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Stefano Silvestrin

Scritto da Stefano Silvestrin

Da oltre 10 anni mi occupo della distribuzione di materiali nanotecnologici per l’edilizia, seguo processi industriali applicativi, nel mondo della ceramica e dei pannelli fotovoltaici, individuando le reali possibilità applicative delle nanotecnologie per dare risposte concrete per l’efficientamento energetico degli edifici. Materiali a basso spessore e nanotecnologici per la protezione delle superfici sono la mia specialità.