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29 dicembre 2022 - Cappotto termico, Isolamento a basso spessore

Spessore-cappotto-termico-da-cosa-dipende-e-come-ridurlo-rientrando-nei-bonus

Il cappotto termico esterno permette di isolare un edificio, incrementandone l'efficienza energetica e il valore di mercato. Tuttavia è bene considerare il fattore "spessore": l'isolamento a cappotto viene infatti realizzato applicando dei pannelli isolanti sulla facciata (o sulle pareti interne, nel qual caso si parla di "cappotto termico interno"), che possono alterare l'estetica, richiedere interventi su davanzali, finestre e altre sporgenze e dare all'edificio una forma cubica standardizzata. In alcune zone, proprio perché lo spessore risulta troppo invadente, non è possibile realizzarlo. C'è però una buona notizia: grazie alla nanotecnologia è possibile isolare la casa con uno strato di pochi millimetri assicurando massima efficienza e beneficiando anche delle detrazioni fiscali. 

INDICE DEI CONTENUTI:

 

Spessori cappotto esterno: da cosa dipendono

Il cappotto termico permette di isolare dal freddo e trattenere il calore all'interno, durante l'inverno, mentre in estate aiuta a ridurre i consumi del condizionatore lasciando fuori afa e umidità.

Questo rivestimento superficiale può essere fatto sia all'esterno sia all'interno, tuttavia il più adottato è sicuramente il cappotto termico esterno, realizzato attraverso il montaggio di più lastre di pannelli isolanti, sovrapposte. 

Lo spessore del cappotto dipende proprio dal materiale isolante, oltre che dal livello di isolamento che si vuole ottenere, e in genere varia da 6 a 12 cm.

 

Come si calcola lo spessore del cappotto?

Per capire qual è lo spessore necessario si deve tener conto di 3 elementi:

  1. Struttura della parete su cui si vuole intervenire;
  2. Zona climatica dove è situato l’edificio;
  3. Materiale isolante che si intende utilizzare.

Prima di analizzarli uno per uno e fare un esempio concreto, diamo alcune definizioni che ci serviranno per capire come calcolare lo spessore del cappotto esterno.

Trasmittanza termica (U): la quantità di calore che passa attraverso 1 m2 di una superficie in un’ora, quando la differenza di temperatura dell’aria aderente alle due facce della parete è pari a 1 grado Kelvin.

Resistenza termica (R): è l’inverso della trasmittanza termica (1/U)

Conducibilità termica (λ): indica quanta energia riesce a passare attraverso il materiale che stiamo valutando.

 

1) Struttura della parete

Si tratta di una parete orizzontale o verticale? Qual è il valore di trasmittanza termica della parete non isolata?

In realtà non è un calcolo che puoi fare a mano, serve un sopralluogo di un tecnico in grado di realizzare una stratigrafia e verificare la presenza di condensa interstiziale.

Ipotizziamo però, ai fini del nostro esempio, che U sia pari a 1,50 W/m2K.

Questo valore ci permette di calcolare anche la resistenza termica iniziale:

R = 1/U = 1/ 1,50 = 0,67 m2K/W

Per poter beneficiare delle detrazioni è necessario che la trasmittanza da raggiungere dopo l’isolamento con cappotto rientri in quelli che sono i parametri stabiliti dalla normativa (indicati nell’Allegato E del Decreto Requisiti collegato al Superbonus 110).

2) Zona climatica

L'Italia è divisa in 6 zone climatiche, indicate con le prime sei lettere dell'alfabeto, in base alla media delle temperature giornaliere.

Ipotizziamo il nostro edificio si trovi in zona climatica E: per le strutture opache verticali la trasmittanza da raggiungere è di 0,23 (max), quindi la resistenza termica dovrà essere 4,35 m2K/W (che corrisponde a 1/0,23).

La resistenza termica che deve essere aggiunta è quindi la differenza tra quella finale e quella iniziale. Nel nostro esempio 4,35 - 0,67 = 3,68 m2K/W

3) Materiale isolante

Polistirene espanso, EPS, fibre di sughero, lana di vetro o lana di roccia. Il materiale con cui sono realizzati i pannelli influenza lo spessore totale del cappotto.

Ipotizziamo di utilizzare pannelli isolanti in EPS la cui conducibilità termica è pari a 0,031.

Partendo dalla resistenza termica finale e applicando la formula:

R = s / λ

(dove s è lo spessore) da qui ricaviamo:

s = R * λ = 3,68 / 0,031 = 0,114 m vale a dire circa 11 cm

E se usassimo un altro materiale? Lo spessore probabilmente cambierebbe, ma non poi così tanto.

Se vogliamo isolare termicamente un edificio senza andare a intaccare gli spessori dobbiamo optare per soluzioni più innovative.

 

L'isolamento a basso spessore è possibile!

Grazie alle nanotecnologie è possibile ottenere ottimi livelli di isolamento termico in pochi millimetri di spessore. Come? Grazie a pitture e rasanti termoriflettenti.

Questi prodotti sono capaci di combinare il potere riflettente di particolari materiali (come microsfere di vetro, coccio pesto e micro capsule cellulari) per creare una massa caratterizzata da una grande presenza di celle daria ad alto potere coibentante e riflettente, in grado di assicurare al contempo un‘alta traspirabilità.

Si parla infatti di microrivestimento nanotecnologico termoriflettente.

 

Vernici termoriflettenti: efficienti e agevolabili con i Bonus

Le vernici termoriflettenti hanno un duplice vantaggio:

  • Assicurano un notevole risparmio energetico, garantendo il benessere interno dell'abitazione e migliorando l'efficienza termica dell’edificio;
  • Permettono di riqualificare la facciata di un edificio salvaguardando l'aspetto estetico dell'immobile, senza rischiare di dover mettere mano alle decorazioni e agli infissi e soprattutto senza togliere personalità alla facciata. Per gli edifici situati in zone vincolate spesso questa rappresenta l'unica soluzione possibile.

I manufatti di sistema Nanosilv sono marchiati CE e hanno proprietà di isolamento termico comprovate e certificate da organismi di normazione internazionali. Il rispetto dei Criteri Minimi Ambientali ne attesta l'efficienza e li fa rientrare tra gli isolanti termici ammessi a beneficiare delle detrazioni fiscali come il Superbonus 110 e il Bonus Facciate.

 

Vuoi sapere come funziona il ciclo a basso spessore, quali sono i prodotti che lo compongono e come vanno applicati correttamente sulla parete? Scarica la nostra Guida gratuita.

Guida riqualificazione energetica basso spessore

Stefano Silvestrin

Scritto da Stefano Silvestrin

Da oltre 10 anni mi occupo della distribuzione di materiali nanotecnologici per l’edilizia, seguo processi industriali applicativi, nel mondo della ceramica e dei pannelli fotovoltaici, individuando le reali possibilità applicative delle nanotecnologie per dare risposte concrete per l’efficientamento energetico degli edifici. Materiali a basso spessore e nanotecnologici per la protezione delle superfici sono la mia specialità.