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04 ottobre 2023 - Isolamento a basso spessore

Isolante-termoriflettente

In soli 30 mm, o anche meno, è possibile ottenere un efficiente isolamento termico su edifici e abitazioni. Come? Grazie all'applicazione di materiali specifici e certificati che, combinati insieme, assicurano un incremento della resistenza termica. Grazie alla nanotecnologia è possibile applicare sulle facciate un microrivestimento isolante termoriflettente a basso spessore capace di assicurare un miglioramento delle performance termiche delledificio che, nei mesi freddi, riesce a bloccare la dispersione del calore all'esterno e nei mesi caldi ad evitare l'assorbimento e l'accumulo di calore allinterno. Ecco come è fatto questo manufatto di sistema.

INDICE DEI CONTENUTI:

 

Cosa sono le pitture isolanti termoriflettenti

Avrai sicuramente sentito parlare dei materiali isolanti termoriflettenti composti per lo più da pellicole di polietilene e ovatte accoppiate o termofuse. Si tratta di pannelli o pellicole dal grande potere isolante, utilizzate nella coibentazione di pareti, tetti e solai.

Quello che forse ancora non sai è che la tecnologia, o meglio la nanotecnologia, ha fatto passi da gigante e ora queste proprietà isolanti possono essere racchiuse anche in speciali vernici termoriflettenti, che si stendono come delle normali pitture e che hanno uno spessore di pochissimi millimetri.

Questi isolanti termici sottili sono ideali per gli edifici vincolati o situati nei centri storici.

Gli sviluppi della chimica e della fisica hanno portato alla diffusione di tecniche di trasformazione e manipolazione dei materiali alla scala nanometrica, dando vita così a prodotti intelligenti capaci di rispondere agli stimoli ambientali e di modificare le loro proprietà fisiche, meccaniche ed elettriche in funzione del cambiamento delle condizioni esterne.

Gli isolanti termoriflettenti sono composti da microsfere di vetro, coccio pesto e micro capsule cellulari che vanno a creare una massa caratterizzata da una grande presenza di celle daria ad alto potere coibentante e riflettente, in grado di assicurare al contempo un‘alta traspirabilità.

Ora che abbiamo visto come sono fatti questi prodotti, vediamo come vanno applicati.

 

Isolamento termoriflettente: l'importanza della corretta stratificazione 

Più che di singole vernici, quando si parla di isolamento termoriflettente è il caso di parlare di manufatti di sistema, cioè di microrivestimenti a basso spessore che combinano materiali diversi (fondo, rasante, fondo uniformante, pittura o intonachino). Quello che si ottiene è un prodotto eterogeneo, composto da più strati assemblati tra loro, capace di creare un meccanismo di termoriflessione con performance paragonabili solo ai tessuti di ultima generazione utilizzati per gli sport estremi.

Per assicurare un risultato ottimale, però, è necessario rispettare la corretta stratificazione. Ecco quali sono i prodotti da applicare per assicurarsi un microrivestimento a basso spessore davvero efficiente:

  1. Antimuffa: per il trattamento biocida;
  2. Primer: per consolidare le superfici;
  3. Rasante:  per assicurare una riduzione della condensazione e delle conseguenti muffe e garantire il miglioramento dell’isolamento e la riduzione dei ponti termici. In questo caso è importante scegliere un prodotto fibrorinforzato, dall'elevata resistenza meccanica, a base di eco-cemento pozzolanico e fibra cellulosa;
  4. Fondo uniformante: per uniformare esteticamente la superficie incrementando la prestazione termica;
  5. Pittura o intonachino: per la finitura finale. Per fare una scelta ancora più performante, consigliamo di optare per un intonachino con polimeri acril-silossanici miscelati con compound di aerogel in dispersione e microsfere cave di ceramica. In questo modo si crea una struttura di pori cellulari in grado di contenere unelevata quantità di aria, che dà vita a un materiale dalle elevate prestazioni termiche. Oltre a ridurre la conduttività termica e ad avere unelevata emissione e riflessione del calore termico (riflessione agli infrarossi), questo tipo di intonachino ha un’ottima resistenza agli agenti atmosferici e ciò lo rende estremamente efficace e resistente contro lo sviluppo di muffe e licheni.

Rispettare l'ordine è fondamentale, così come è indispensabile posarli nel modo corretto. Nel paragrafo che segue trovi alcuni consigli utili.

 

Come si posa un rivestimento isolante termoriflettente?

Ogni materiale per il rivestimento edilizio termoriflettente ha le sue tecniche di posa. 

L'antimuffa, ad esempio, può essere dato a spruzzo, mentre il primer può essere applicato a rullo, spruzzo o pennello.

Una volta eseguiti i passaggi si può procedere con il rasante, che può essere applicato su intonaci tradizionali, pilastri, vecchie murature discontinue, spallette di porte e finestre, blocchi cellulari e pannelli per cappotto termico, utilizzando una spatola americana d’acciaio dentata (per il primo strato) e una lama dritta (per il secondo strato) e ultimare l’intervento con specifiche pitture o intonachino. Il rispetto di un metodico processo di applicazione è necessario per raggiungere le prestazioni energetiche certificate, necessarie anche per vedersi riconosciuti i vari Bonus statali. 

Prima dell'applicazione è necessario rimuovere completamente lo strato di finitura superficiale (pittura, intonachino, rivestimento plastico, etc.) e/o della vetrificazione di eventuali materiali rimossi, la cui presenza può precludere e limitare il corretto e durevole ancoraggio al supporto dei successivi cicli.

Si può quindi passare al fondo uniformante, a pennello o a rullo, e infine alla pittura termoriflettente finale, un micro-rivestimento nanotecnologico, termo-ceramico con micro e nano riflettori che serve a chiudere il manufatto, mantenendo la traspirabilità della superficie e rendendolo idrorepellente.

Questa vernice offre tutti i vantaggi di una pittura di alta qualità con eccellente copertura e opacità, forte adesione ed elevata resistenza ai raggi UV ed elasticità, anche nel riempimento delle micro-crepe, e può essere applicata direttamente su superfici esterne (muratura, calcestruzzo, cartongesso, muri a secco, rasanti) e ovunque possano essere applicate pitture a base acqua. 

 

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prodotti nanotecnologici per riqualificazione ed efficienza degli edifici

Stefano Silvestrin

Scritto da Stefano Silvestrin

Da oltre 10 anni mi occupo della distribuzione di materiali nanotecnologici per l’edilizia, seguo processi industriali applicativi, nel mondo della ceramica e dei pannelli fotovoltaici, individuando le reali possibilità applicative delle nanotecnologie per dare risposte concrete per l’efficientamento energetico degli edifici. Materiali a basso spessore e nanotecnologici per la protezione delle superfici sono la mia specialità.