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Trasmittanza termica materiali edili- edilizia tradizione e nanotecnologica a confronto

La misurazione della trasmittanza termica si basa su vari fattori, tra cui la composizione del materiale, lo spessore e la densità. Questa misura è particolarmente importante e sono presenti normative specifiche che stabiliscono quali sono gli standard da rispettare per garantire l'efficienza energetica degli edifici. Vediamo quali sono le differenze tra i materiali dell'edilizia tradizionale e quelli nanotecnologici.

INDICE DEI CONTENUTI:

 

Come si calcola la trasmittanza termica

La trasmittanza termica (indicata con la lettera U) indica la quantità di calore che viene dispersa da un metro quadrato di involucro dell’edificio. A bassi valori di trasmittanza termica corrispondono una minore dispersione del calore e una migliore coibentazione.

Questo valore viene calcolato con la formula

U = 1/Rt (espressa in W/m2K)

e questo ci porta a introdurre un altro concetto, quello di resistenza termica (R), cioè la capacità del materiale di opporsi al flusso di calore.

Nel caso di strati omogenei la resistenza termica è determinata dal rapporto tra spessore dello strato e conducibilità termica del materiale da cui è composto lo strato stesso. Per gli elementi disomogenei si usano invece valori di calcolo differenti, riferendosi alla conducibilità termica equivalente o alla conduttanza termica unitaria.

 

Trasmittanza termica materiali edili: cosa dice la normativa

Nel contesto edile, comprendere e controllare la trasmittanza termica dei materiali è essenziale per la progettazione di edifici energeticamente efficienti. Materiali con bassa trasmittanza termica aiutano a mantenere la temperatura interna stabile, riducendo la necessità di riscaldamento o raffreddamento artificiale e abbassando i costi energetici.

Per legge sono stati fissati dei valori limite di trasmittanza termica sia per le strutture opache verticali, per quelle opache orizzontali e inclinate e per le chiusure apribili e assimilabili.

Le norme tecniche di riferimento sono: UNI 10351 “Materiali da costruzione. Conduttività termica e permeabilità al vapore”; UNI 10355 “Murature e solai. Valore della resistenza termica e metodo di calcolo”; UNI EN ISO 6946 “Componenti ed elementi per l’edilizia. Resistenza termica e trasmittanza termica. Metodo di calcolo”.

In particolare la norma UNI EN ISO 6946:2018 riporta la procedura per il calcolo della trasmittanza e della resistenza termica degli elementi di involucro opachi. Il principio del metodo di calcolo consiste nella determinazione della resistenza termica per ognuno degli strati termicamente omogenei che costituiscono il componente, nella somma di queste resistenze termiche singole, per determinare la resistenza termica totale del componente includendo l’effetto delle resistenze termiche superficiali e nel termine di correzione fornito nell’appendice F.

Inoltre con il Decreto Ministeriale del 26 gennaio 2010 i valori limite della trasmittanza termica sono stati ulteriormente aggiornati e modificati, per poter consentire l'accesso alle detrazioni fiscali del 50% per gli interventi di riqualificazione energetica. 

 

Efficientamento energetico: edilizia tradizionale Vs nanotecnologia

Diminuire la trasmittanza termica di un edificio permette di ottenere un miglioramento dal punto di vista dell'isolamento termico, che si traduce in un risparmio di energia e in una casa più accogliente.

Per ottenere questo risultato è importante, però, scegliere i giusti materiali edili.

l mattoni pieni tradizionali, utilizzati per la loro robustezza e durabilità, hanno una trasmittanza termica relativamente alta: significa che possono trasferire calore più facilmente rispetto ai materiali isolanti moderni, e ciò può portare a una maggiore necessità di riscaldamento o raffreddamento negli edifici. Allo stesso modo, anche il calcestruzzo non è un buon isolante termico. Le sue proprietà di conducibilità termica possono portare a perdite di calore significative, se non viene integrato con materiali isolanti aggiuntivi.

Rispetto all'edilizia tradizionale, la tecnologia ha fatto passi da gigante e oggi si parla di pitture e rasanti termoriflettenti che, in pochi millimetri di spessore, sono in grado si assicurare un ottimo livello di isolamento, riducendo gli scambi con l’ambiente esterno e i ponti termici.

Grazie alle nanoparticelle contenute al suo interno, capaci di riflettere il calore, questi isolanti per esterno sono in grado di ridurre l'assorbimento di calore e la trasmittanza termica. Ciò non solo migliora l'isolamento, ma può anche contribuire a ridurre il surriscaldamento urbano in città densamente popolate.

Come funzionano le pitture nanotecnologiche termoriflettenti?

Ma l'importanza della trasmittanza termica si estende oltre la semplice efficienza energetica. Materiali con buone proprietà isolanti contribuiscono anche al comfort abitativo, limitando le perdite di calore in inverno e prevenendo il surriscaldamento in estate. Inoltre, un buon isolamento termico è essenziale per prevenire la formazione di muffe e condensa, che possono compromettere la salute degli occupanti e la durata degli edifici.

 

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Guida riqualificazione energetica basso spessore

Stefano Silvestrin

Scritto da Stefano Silvestrin

Da oltre 10 anni mi occupo della distribuzione di materiali nanotecnologici per l’edilizia, seguo processi industriali applicativi, nel mondo della ceramica e dei pannelli fotovoltaici, individuando le reali possibilità applicative delle nanotecnologie per dare risposte concrete per l’efficientamento energetico degli edifici. Materiali a basso spessore e nanotecnologici per la protezione delle superfici sono la mia specialità.

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