Isolanti termici sottili idonei agli edifici vincolati o nei centri storici

Lo sapevi che sugli edifici situati in centri storici e zone soggette a vincoli architettonico-paesaggistici non puoi aggiungere uno strato isolante termico esterno, se questo rischia di alternare la morfologia e l'estetica dell'immobile? Per aumentare l'efficienza energetica di un edificio vincolato la soluzione ideale è optare per isolanti termici sottili, capaci di migliorare le performance termiche in spessori decisamente ridotti.
Isolamento termico edifici centro storico: normative e vincoli
Per gli edifici situati in centri storici o zone vincolate esistono impedimenti normativi che limitano o addirittura impediscono l’applicazione di pannelli isolanti, visto che potrebbero comportare un’alterazione più o meno marcata dei prospetti interni e/o esterni dell’edificio stesso e che andrebbero a modificare l’aspetto estetico di opere architettoniche di pregio.
Uno di questi è il Decreto Legislativo 192 del 19 agosto 2005, relativo al rendimento energetico nell’edilizia. All'art. 3 viene sottolineato come per gli immobili soggetti a vincolo di tutela secondo il D.Lgs. 42/2004, spetta al MiBACT e agli organi a esso afferenti stabilire la fattibilità dell'intervento e comunicare le linee guida per la sua realizzazione. Tutto dipende dal vincolo esistente: se è la facciata esterna, quella vincolata, ciò andrà a influire sulla scelta degli spessori per il cappotto termico.
Attenzione: le proprietà isolanti di una parete dipendono, in generale, dallo spessore e dalla conducibilità termica dei materiali che la compongono.
Sebbene la soluzione più comune in ambito residenziale sia quella di applicare sulle pareti appositi strati di materiale isolante a bassa conducibilità termica, nel caso degli edifici situati in zone vincolate non è possibile andare a intaccare gli spessori. Ecco perché il tradizionale sistema a cappotto non può essere quasi mai preso in considerazione.
Quindi, che fare?
Isolanti termici sottili: massima efficienza a partire da 6 mm
Per assicurare un incremento della resistenza termica senza bisogno di interventi invasivi né alterazione degli spessori c'è un'unica soluzione: l'isolamento termico a basso spessore!
Le innovazioni e i progressi in ambito nanotecnologico hanno portato allo sviluppo di particolari manufatti termoriflettenti capaci di migliorare le performance termiche in spessori decisamente ridotti (nell'ordine di 6 – 30 mm, mediamente 25 mm).
Essi sono composti da materiali intelligenti capaci di rispondere agli stimoli ambientali e modificare le loro proprietà meccaniche ed elettriche, cioè la loro struttura, in funzione del cambiamento delle condizioni esterne.
Per approfondire leggi questi articoli:
- Efficienza termica: misurarla e migliorarla senza intaccare gli spessori
- Nano cappotto termico: come isolare la casa
- Pitture termoriflettenti: come e perché funzionano
E per un quadro ancora più completo, scarica la guida gratuita che trovi qui sotto. Contiene tutte le normative di riferimento per i centri storici e l'iter da seguire, per riqualificare un edificio.
Stefano Silvestrin
Da oltre 10 anni mi occupo della distribuzione di materiali nanotecnologici per l’edilizia, seguo processi industriali applicativi, nel mondo della ceramica e dei pannelli fotovoltaici, individuando le reali possibilità applicative delle nanotecnologie per dare risposte concrete per l’efficientamento energetico degli edifici. Materiali a basso spessore e nanotecnologici per la protezione delle superfici sono la mia specialità.
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