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10 agosto 2023 - Ristrutturazione edifici

Quali interventi servono per il miglioramento energetico degli edifici esistenti

 

Entro il primo gennaio 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno rientrare nella classe energetica E, mentre entro il 2033 sarà obbligatorio passare alla classe D, per arrivare alle emissioni zero al 2050. A stabilirlo è la Direttiva Europea EPBD, che chiama in causa tutti gli Stati Membri affinché spingano sul miglioramento energetico degli edifici esistenti. Ma quali sono gli interventi da mettere in atto, per raggiungere l'obiettivo? Te lo spieghiamo in questo articolo.

INDICE DEI CONTENUTI:

 

Impatto dell'efficienza energetica in edilizia sugli obiettivi di sostenibilità

L'efficienza energetica negli edifici esistenti svolge un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Riducendo i consumi energetici e le emissioni di gas serra, si contribuisce infatti alla lotta contro il cambiamento climatico e si favorisce la transizione verso un futuro più verde. Inoltre, migliorare l'efficienza energetica degli edifici comporta benefici economici, tra i quali ci sono il miglioramento del comfort abitativo e la promozione dell'innovazione tecnologica nel settore delle energie rinnovabili. È quindi una soluzione vincente, per vivere un futuro sostenibile.

Ed è proprio in questa direzione che punta la nuova direttiva europea EPBD (Energy Performance of Buildings Directive) approvata da Parlamento Europeo a marzo 2023. Il documento contiene importanti novità per la riqualificazione del patrimonio immobiliare, con lo scopo di migliorare la qualità degli edifici situati all’interno dell’Unione Europea, in particolare per quanto riguarda la prestazione energetica e la riduzione costante delle emissioni dei gas a effetto serra. Il tutto con l'obiettivo di conseguire, entro il 2050, un parco immobiliare a emissioni zero.

 

Valutazione energetica edifici esistenti

Se vuoi migliorare l'efficienza energetica di un immobile, prima di aprire il cantiere devi valutare attentamente quali sono gli interventi più adatti da fare, considerando lo stato di fatto dell'edificio e la sua attuale classe energetica.

Attraverso una valutazione preliminare accurata, è possibile identificare le principali fonti di consumo energetico e le perdite termiche, individuando le aree di intervento prioritario. Questo processo coinvolge l'analisi dei consumi energetici passati, l'esame della qualità dell'involucro edilizio, la verifica dell'efficienza dei sistemi di riscaldamento, raffrescamento e illuminazione, nonché l'individuazione di possibili fughe d'aria o ponti termici.

Per eseguire queste analisi è possibile avvalersi di software di simulazione energetica, termocamere per individuare le zone di dispersione termica e strumenti di monitoraggio dei consumi energetici. Questi aiutano a ottenere una panoramica chiara delle prestazioni energetiche degli edifici e a identificare le soluzioni più efficaci per il miglioramento.

Inoltre, grazie a questa valutazione è possibile quantificare il potenziale di risparmio energetico e stabilire una base solida per la pianificazione degli interventi.

Fatta questa premessa, siamo pronti a vedere nel dettaglio quali sono i lavori da fare.

 

4 interventi indispensabili per il miglioramento energetico

  1. Isolamento termico: Utilizzando materiali isolanti ad alta prestazione e applicandoli correttamente su pareti, tetti e pavimenti, è possibile ridurre le perdite di calore in inverno e limitare l'ingresso di calore in estate. Questo consente di mantenere una temperatura interna confortevole, ridurre la dipendenza dai sistemi di climatizzazione e ottenere notevoli risparmi energetici. Lo sapevi che puoi migliorare l'efficienza energetica di un edificio anche con delle semplici tinteggiature per esterni?
  2. Sistemi di riscaldamento e raffrescamento: L'upgrade di vecchi impianti con tecnologie a basso consumo energetico e l'integrazione di fonti di energia rinnovabile, come pompe di calore o pannelli solari termici, possono migliorare significativamente l'efficienza e ridurre le emissioni di CO2, garantendo un comfort termico ottimale negli edifici.
  3. Illuminazione: Anche l'utilizzo di lampadine a LED ad alta efficienza e sistemi di controllo dell'illuminazione, come sensori di movimento o dimmer, rientra tra gli interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti, perché contribuisce a ridurre in modo significativo il consumo energetico per l'illuminazione negli edifici. Inoltre, l'ottimizzazione dell'illuminazione naturale, attraverso l'impiego di lucernari o finestre efficienti dal punto di vista energetico, contribuisce ulteriormente al risparmio energetico e migliora l'ambiente interno.
  4. Gestione dell'energia: L'implementazione di sistemi di gestione energetica intelligenti consente di ottimizzare l'uso dell'energia, ad esempio regolando i tempi di accensione e spegnimento degli impianti o programmando l'utilizzo delle apparecchiature. 

Il primo di questi 4 interventi è sicuramente il più impegnativo, dal punto di vista strutturale ed economico, ma è anche quello che permette di ottenere un maggior salto di classi energetiche. E poi rientra tra le agevolazioni fiscali previste dallo Stato.

 

Incentivi statali per la riqualificazione e la ristrutturazione

Negli ultimi anni si è assistito a un boom di interventi per il miglioramento energetico degli edifici esistenti. Ciò è dovuto anche alla disponibilità, da parte dello Stato, di supportare tali interventi con agevolazioni fiscali. Si parla, nello specifico, dell'Ecobonus e del Superbonus e, in parte, anche del Bonus Ristrutturazioni. 

Questi incentivi permettono di recuperare, tramite IRPEF, il 50% (e a volte anche di più) della somma spesa. Tuttavia è necessario pianificare con attenzione i lavori da fare, perché ci sono delle regole specifiche da rispettare. Per il Superbonus, ad esempio, si distingue tra interventi trainanti e interventi trainati ed è richiesto, per l'ottenimento del beneficio, il salto di almeno 2 classi di efficienza energetica.

Un altro aspetto da considerare sono i materiali, che devono rispettare degli specifici Criteri Ambientali Minimi.

Per le vernici isolanti, ad esempio, ecco cosa prevede la normativa.

Per approfondire ti invitiamo a scaricare la guida che approfondisce ogni passaggio e le caratteristiche dei prodotti per la riqualificazione energetica a basso spessore.

Guida riqualificazione energetica basso spessore

Stefano Silvestrin

Scritto da Stefano Silvestrin

Da oltre 10 anni mi occupo della distribuzione di materiali nanotecnologici per l’edilizia, seguo processi industriali applicativi, nel mondo della ceramica e dei pannelli fotovoltaici, individuando le reali possibilità applicative delle nanotecnologie per dare risposte concrete per l’efficientamento energetico degli edifici. Materiali a basso spessore e nanotecnologici per la protezione delle superfici sono la mia specialità.