Uno dei problemi principali legati all'isolamento termico degli edifici riguarda gli spessori. Intervenire con l'applicazione di pannelli isolanti sulla facciata comporta lavori extra come la modifica o sostituzione dei davanzali e, spesso, anche dei serramenti che, in alcuni casi, non sono fattibili (pensiamo agli edifici situati in centro storico). Il problema c'è anche quando il cappotto termico viene realizzato all'interno: lo spessore dei pannelli rischia infatti di ridurre lo spazio abitativo. Con un trattamento termico di ultima generazione, basato sulla nanotecnologia, quello degli spessori non sarà più un problema! Continua a leggere per scoprire come assicurarti un ottimo isolamento in pochi millimetri.
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Isolare termicamente un edificio vuol dire intervenire per ridurre il flusso di calore scambiato tra l’interno e l’esterno, agendo sulle sue superfici opache. La soluzione più diffusa consiste nell'integrazione del sistema murario con appositi strati di materiale isolante, la cui conducibilità termica molto bassa permette di migliorare notevolmente le prestazioni.
Tuttavia l'applicazione di un cappotto termico implica un investimento economico significativo e spesso richiede interventi extra come la correzione degli sbalzi di gronda, il ricollocamento di pluviali e canali per l'acqua piovana e la ristrutturazione di soglie e davanzali, che fanno aumentare ulteriormente i costi di riqualificazione.
Inoltre, in alcuni casi, possono subentrare restrizioni dovute allo spessore tipico di questi sistemi. Sugli immobili situati in centro storico o in zone vincolate, infatti, non è possibile eseguire interventi che vadano a intaccare gli spessori e, più in generale, l'aspetto estetico della facciata. È per questo che il tradizionale sistema a cappotto non può essere quasi mai preso in considerazione.
Per saperne di più sull'isolamento degli edifici vincolati leggi questo articolo.
Infine, negli edifici non vincolati, l'applicazione di pannelli isolanti in materiali plastici rischia di trasformarsi in un "vestito di plastica" che non fa respirare le pareti (con conseguente formazione di condensa e muffa) e che uniforma e standardizza l'immobile dandogli quell'aspetto cubico tipico delle case rivestite con il cappotto termico.
Quali sono le alternative?
Grazie ai progressi della scienza e della nanotecnologia, oggi è possibile optare per particolari microrivestimenti in grado di migliorare le performance energetiche dell'edificio su cui vengono applicati, in pochi millimetri di spessore (a partire da 6 mm).
Queste pitture termiche, chiamate anche solar paints, sfruttano il fenomeno della riflettanza: riflettono cioè il calore del sole, migliorando le condizioni termiche percepite e diminuendo il consumo di energia per il raffrescamento e il riscaldamento.
In realtà non si tratta di un unico prodotto, ma di un vero e proprio kit nanotecnologico composto da più prodotti capaci, nel loro insieme, di aumentare la resistenza termica dell'immobile.
Si parla, infatti, di nano cappotto per indicare un manufatto di sistema a basso spessore che combina il potere riflettente delle microsfere di vetro cellulare e del coccio pesto, che compongono i rasanti e le pitture. Questi materiali creano una massa caratterizzata da una grande presenza di celle d’aria che sono la fonte di coibentazione, che non assorbe calore e mantiene la traspirabilità. L’aria viene così racchiusa in piccoli spazi, in una sorta di effetto thermos, aumentando il potere isolante del microrivestimento, mentre il potere termoriflettente permette di riflettere la radiazione termica abbassando il valore della conduttanza.
L’effetto che si ottiene è l’aumento di benessere nell’ambiente e l’eliminazione della condensa sui muri.
Come individuare il miglior isolamento termico? Controlla questi parametri.
Questo cappotto termico può essere utilizzato anche sulle pareti interne, garantendo così un netto miglioramento delle prestazioni termiche dell'edificio, senza riduzioni di spazio. Un buon isolamento interno contribuisce a ridurre i ponti termici che provocano la condensa dell'umidità, migliorando così anche la salubrità degli ambienti vivibili.
Inoltre, l'isolamento termico - anche quello realizzato con l'applicazione di un cappotto termico nanotecnologico a basso spessore - è un intervento che rientra tra quelli agevolati dalle detrazioni fiscali. Scopri quali sono i Bonus attivi per il 2024 nel nostro approfondimento.