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05 maggio 2022 - Cappotto termico

Cappotto-termico

Quando si parla di cappotto termico interno/esterno si considera uno spessore tra i 6 e i 15 cm. Lo spessore minimo ideale per assicurare una coibentazione di buona qualità è di circa 10 cm, considerando che il calcolo è comunque condizionato al rispetto di specifici valori di trasmittanza e resistenza termica, che dipendono dal materiale utilizzato. Ci sono casi e contesti in cui non è possibile intervenire con una modifica consistente degli spessori: pensiamo agli edifici storici o agli immobili situati in zone vincolate dal punto di vista paesaggistico-architettonico. In queste situazioni - e anche in tutti in quei casi in cui non si vuole coprire la propria abitazione con un rivestimento in plastica - è possibile optare per un microrivestimento a basso spessore.

Isolare termicamente un edificio vuoi dire contribuire attivamente alla riduzione dei consumi energetici, portando un consistente risparmio economico e un incremento dell'efficienza energetica dell'edificio, con conseguente aumento del valore dell'immobile.

Si tratta, quindi, di un intervento particolarmente vantaggioso, ma che richiede una spesa economica non trascurabile e, nel caso del cappotto termico tradizionale a pannelli isolanti, comporta una modifica sostanziale degli spessori che interessa anche balconi, davanzali, fregi e soglie (se parliamo di isolamento esterno) o una notevole riduzione dello spazio abitativo (se parliamo di isolamento interno).

Senza considerare che, in alcuni casi, non è proprio possibile intervenire in tal senso, per tutta una serie di limitazioni e vincoli legati al tipo di immobile o alla zona in cui esso è situato.

Ciò significa dover rinunciare ad isolare termicamente l'abitazione? Dover continuare a vivere in una casa fredda, piena di spifferi e pagare bollette salate per il riscaldamento? Assolutamente No.

La soluzione è applicare un cappotto termico esterno o interno a basso spessore.

Il microrivestimento nanotecnologico è un intervento di miglioramento energetico che viene attuato mediante l’applicazione di un manufatto di sistema a basso spessore attraverso prodotti certificati quali:

  • ANTIMUFFA
  • PRIMER
  • NS67 RASOTHERM
  • FONDO
  • FINITURA
Per quanto riguarda il rasante, la combinazione del potere riflettente delle microsfere di vetro cellulare e del coccio pesto e particolari ingredienti nanotecnologici (materiali di cui è composta la miscela), crea una massa caratterizzata da una grande presenza di celle d’aria ad alto potere coibentante e riflettente, in grado di mantenere un’alta traspirabilità della massa. L’aria racchiusa in piccoli spazi aumenta il suo potere coibentante, permettendo all’impasto applicato di riflettere la radiazione termica abbassando il valore della conduttanza termica. 

Sopra questo rasante viene poi applicato un primer quindi una tinteggiatura di finitura, interna o esterna, che va a creare un micro rivestimento termoceramico nanostrutturato capace di riflettere le radiazioni termiche.

Rivestimento a basso spessore per interno ed esterno

Mentre il cappotto termico tradizionale diminuisce la conduzione, in quanto blocca il passaggio di calore, le pitture e i rasanti a effetto termico sfruttano il fenomeno della riflettenza generando una riflessione verso la fonte stessa del calore.

Nel caso di un microrivestimento termoriflettente esterno, le facciate così trattate sono in grado di diminuire lo scambio termico tra l'interno e l'esterno, agendo sia come termoriflettente che coibentante, mentre nella fase estiva la funzione è quella riflettere la radiazione solare e mantenere una temperatura di superficie inferiore, assicurando così un miglior comfort interno in estate (il microrivestimento agisce come barriera al calore) e un maggior isolamento in inverno, riducendo dispersioni e ponti termici.

Un intervento di questo tipo permette di beneficiare delle detrazioni fiscali in vigore.

Le pitture termiche nanotecnologiche possono essere applicate anche sulle pareti interne e il loro funzionamento rimane esattamente lo stesso. Il calore generato dal sistema di climatizzazione non viene assorbito dai muri, ma riflesso nella stanza, garantendo così una migliore regolazione dello sbalzo termico e una riduzione del fenomeno della condensa.

Per approfondire leggi anche questo articolo in cui parliamo di prodotti per l'isolamento termico interno che non tolgono spazio in casa.

 

Caratteristiche dei prodotti nanotecnologici per l'isolamento termico

Per rispondere in maniera adeguata alle esigenze di isolamento, il manufatto deve conferire alla struttura un incremento di resistenza termica, il tutto in uno spessore minimo decisamente inferiore rispetto a quello del cappotto termico interno/esterno (da 6 mm a 30 mm).

Inoltre deve:

  • avere un'elevata resistenza meccanica
  • garantire massima traspirabilità
  • proteggere dalla dispersione di calore e ponti termici
  • limitare il surriscaldamento per irraggiamento termico
  • resistere agli agenti atmosferici

 

I migliori prodotti tecnologici per l'isolamento termico a basso spessore sono marchiati CE, rispondono a quelle che sono le normative vigenti (ISO 9869-1 e UNI EN 1934:2000) e rispettano i Criteri Minimi Ambientali (CAM).

Per capire quali sono le soluzioni più adatte all'isolamento del tuo edificio, contattaci. Ti forniremo info tecniche e dettagliate sui prodotti da utilizzare in un ciclo a basso spessore.

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Stefano Silvestrin

Scritto da Stefano Silvestrin

Da oltre 10 anni mi occupo della distribuzione di materiali nanotecnologici per l’edilizia, seguo processi industriali applicativi, nel mondo della ceramica e dei pannelli fotovoltaici, individuando le reali possibilità applicative delle nanotecnologie per dare risposte concrete per l’efficientamento energetico degli edifici. Materiali a basso spessore e nanotecnologici per la protezione delle superfici sono la mia specialità.