L'isolamento termico è uno degli interventi trainanti previsti dal Superbonus 110. Ma se non si vuole (o non si può) fare il cappotto esterno, ci sono delle soluzioni alternative che permettono di usufruire dell'agevolazione e garantire all'edificio la massima efficienza energetica? Sì! Si chiamano isolanti nanotecnologici.
INDICE DEI CONTENUTI:
- Superbonus 110: ha ancora senso parlarne?
- Interventi di isolamento termico sempre più richiesti
- È possibile isolare un edificio storico (e usufruire del Superbonus)?
- Come migliorare l'efficienza energetica di un edificio, con gli isolanti nanotecnologici
- Caratteristiche dei prodotti per l'isolamento a basso spessore
Superbonus 110: ha ancora senso parlarne?
Il 110 è finito? Assolutamente NO.
Per i privati i termini sono oramai già scaduti: per poterne beneficiare il 30% dei lavori andava fatto entro il 30/09/2022.
Ma per condomini e minicondomini (cioè edifici con due proprietari diversi) c'è tempo fino al 2025 per usufruire del Superbonus e recuperare il 110% delle spese sostenute per l'efficientamento energetico.
Ecco perché è ancora tanta la richiesta di interventi, soprattutto quelli legati all'isolamento termico, al fine di ridurre le spese per il riscaldamento (in inverno) e l'energia elettrica (in estate, con i condizionatori).
Interventi di isolamento termico sempre più richiesti
Il recente caro bollette e lo sblocco, da parte del Governo, delle modalità di gestione dei crediti fiscali hanno contribuito all'impennata di commesse e ora sempre più persone (amministratori condominiali ma anche singoli proprietari) si stanno mettendo in moto per trovare la soluzione più adatta per isolare gli edifici e beneficiare della detrazione del 110.
Per poter accedere al Bonus, però, i materiali isolanti termici devono rispettare determinati Criteri Ambientali Minimi (CAM). Tra questi rientra la conduttività termica (o resistenza termica associata a uno spessore) e il calcolo delle trasmittanze, che devono essere valutati con riferimento alla norma UNI EN ISO 6946 - che riprende le norme UNI EN ISO 10456 e 10351 - oppure desunti dalla dichiarazione di prestazione, qualora il prodotto sia un kit/sistema da costruzione marcato CE.
È fondamentale, quindi, assicurarsi che i materiali siano conformi, per non rischiare di perdere l'agevolazione. E garantire all'edificio il salto di 2 classi energetiche, requisito fondamentale per beneficiare del Superbonus.
È possibile isolare un edificio storico (e usufruire del Superbonus)?
Per gli edifici situati nei centri storici la normativa si complica ulteriormente.
Gli immobili appartenenti alle categorie catastali A/1 (Abitazioni di tipo signorile), A/8 (Abitazioni in ville) sono infatti esclusi dal Superbonus, mentre gli edifici in categoria A/9 (castelli e palazzi di eminenti pregi artistici e storici) possono beneficiarne solo nel caso vengano aperti al pubblico (anche solo parzialmente).
Un controsenso, se pensiamo che gli edifici storici - appunto perché molto datati - sono i primi a dover beneficiare di una riqualificazione energetica che li renda più efficienti.
La Circolare 24/E dell'Agenzia delle Entrate ha quindi stabilito che:
Se l'edificio storico oggetto di ristrutturazione è sottoposto ad almeno uno dei vincoli previsti dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio o gli interventi trainanti di efficientamento energetico (ad esempio il cappotto) sono espressamente vietati da regolamenti edilizi, urbanistici e ambientali, la detrazione del 110% si applica in ogni caso a tutti gli interventi trainati, purché sia certificato il miglioramento energetico.
Il requisito fondamentale, quindi, è il salto minimo di due classi energetiche (oppure, in caso questo non sia possibile perché la classe di partenza è già la A3, il conseguimento della classe energetica più alta, quindi A4), che deve essere accertato con un APE pre e post operam.
Come migliorare l'efficienza energetica di un edificio, con gli isolanti nanotecnologici
Quando si parla di isolamento termico si pensa subito al cappotto, composto da pannelli di spessore variabile che vengono applicati direttamente sulla facciata (o sulle pareti, se parliamo di isolamento interno).
Lo spessore, però, può rappresentare un problema. La realizzazione di un rivestimento a cappotto spesso comporta lavori extra come la modifica o sostituzione degli infissi e dei davanzali, che devono essere adattati alla nuova situazione.
Inoltre il cappotto termico esterno modifica l'estetica della casa, dandole un aspetto "cubico" che ne annulla le particolarità. Fregi, decori e altri abbellimenti vengono meno e se l'edificio è situato in una zona vincolata ciò non è compatibile con quanto richiesto dalla Soprintendenza.
Qui trovi altre ragioni per trovare una soluzione alternativa al cappotto esterno.
Quello di cui hai bisogno è una soluzione per l'isolamento termico che possa assicurarti massima efficienza e ottime prestazioni in pochi millimetri di spessore.
Questa soluzione esiste, ed è possibile realizzarla con specifici isolanti nanotecnologici.
Caratteristiche dei prodotti per l'isolamento a basso spessore
L'isolamento termico a basso spessore assicura un incremento della resistenza termica senza bisogno di interventi invasivi né alterazione degli spessori.
Come ottenerlo? Utilizzando particolari manufatti termoriflettenti capaci di migliorare le performance termiche in spessori decisamente ridotti (nell'ordine di 6 – 30 mm, mediamente 25 mm). Essi sono il risultato dei progressi e delle innovazioni in ambito nanotecnologico: sono infatti composti da materiali intelligenti capaci di rispondere agli stimoli ambientali e modificare le loro proprietà meccaniche ed elettriche, cioè la loro struttura, in funzione del cambiamento delle condizioni esterne.
Per poter essere utilizzati nell'ambito del 110, questi manufatti di sistema devono essere stati testati e certificati da laboratori terzi che ne confermino l’incremento di prestazione energetica ottenibile dall’applicazione del kit. Trattandosi di un ciclo che prevede l’impiego di più prodotti, infatti, si deve andare a certificare l’incremento di resistenza termica, (vedi ALL. A Punto II “Manufatti” del DECRETO MINISTERIALE 2 APRILE 1998) in quanto in questo caso si ragiona come per un materiale disomogeneo, come descritto nella NOTA ENEA 2 DICEMBRE 2020 “per componenti costituiti da KIT o per sistemi con strati termicamente non omogenei”.
Questi isolanti termici sottili sono particolarmente indicati per il restauro monumentale: leggi qui per saperne di più.
Se sei un progettista o lavori per un'impresa edile devi essere certo delle prestazioni dei materiali che utilizzi per la riqualificazione, al fine di garantire un reale miglioramento energetico e ambientale. E se vuoi usufruire del Superbonus 110 devi assicurarti di utilizzare prodotti rispondenti alle normative.