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01 agosto 2024 - Umidità e muffe

sanificante

Le superfici degli edifici, siano essi storici o moderni, sono costantemente esposte agli agenti atmosferici, all'inquinamento e all'usura del tempo: fattori che possono causare un progressivo degrado. Problemi come umidità, muffe, efflorescenze e rigonfiamenti sono solo alcune delle manifestazioni più comuni di questo deterioramento. Come risolvere? Con trattamenti protettivi avanzati capaci di preservare la bellezza e l'integrità delle tue superfici e fungere da veri e propri sanificanti per muri.

INDICE DEI CONTENUTI:

 

Cause delle superfici ammalorate

Gli edifici, sia quelli storici che quelli più moderni, sono soggetti a un progressivo degrado delle superfici dovuto all'esposizione agli agenti atmosferici, all'inquinamento, all'usura del tempo o all'azione dell'uomo.

In alcuni casi si può parlare di semplice "alterazione", quando il cambiamento - pur comportando un mutamento delle caratteristiche - non mette a rischio la conservazione dell'edificio; mentre se il processo graduale e irreversibile di compromissione porta l'elemento architettonico a perdere le sue caratteristiche di forma, colore, resistenza, affidabilità e durata tanto da renderlo non idoneo a svolgere la sua funzione, si può parlare di vero e proprio degrado.

Le cause principali dell'ammaloramento possono essere ricondotte a:

  • umidità;
  • cicli di gelo e disgelo;
  • smog e inquinamento;
  • insetti, muffe e agenti biologici;
  • azione meccanica di vento e pioggia;
  • esposizione alla salsedine (per gli immobili situati in zone costiere);
  • mancanza di manutenzione.

A seconda del materiale da costruzione, le tipologie di degrado possono essere diverse. Il legno, infatti, viene più spesso attaccato da insetti e funghi, mentre i materiali lapidei sono soggetti alla prolungata esposizione alle intemperie che ne può compromettere l'estetica e la struttura.

Prima di eseguire un intervento di recupero è necessario effettuare delle verifiche preliminari ed eseguire la mappatura del degrado che, per i materiali lapidei naturali e artificiali, deve essere redatta secondo la nomenclatura standardizzata dalla Norma UNI 11182. In questo caso si potranno constatare degradi macroscopici, cioè chiaramente visibili a occhio nudo, come alterazioni cromatiche, deformazioni, efflorescenze, macchie e rigonfiamenti, e progettare l'intervento migliore per ripristinare la situazione.

 

Quando è il caso di usare un antimuffa

Uno dei fenomeni di degrado più comuni, sulle pareti, sono quelle macchie nero-verdi che siamo soliti chiamare "muffa". In realtà le problematiche murarie ad esse collegate possono essere diverse: oltre alle muffe, se parliamo di facciate esterne, potrebbero essere presenti anche colonie di licheni e alghe.

Sfatiamo un falso mito: i prodotti a base di candeggina non risolvono le problematiche dovute alla muffa. Anzi, rischiano di peggiorare la situazione diffondendo le spore sulle superfici circostanti, anziché eliminarle.

Per togliere la muffa dalle pareti in modo efficace e duraturo e prevenire una nuova proliferazione di microrganismi sulle superfici murarie interne ed esterne è necessario utilizzare prodotti specifici dal potere igienizzante, appositamente progettati per la rimozione dei batteri con effetto immediato.

La funzione preventiva, infatti, è importante tanto quanto quella risolutiva.

Grazie ai progressi della nanotecnologia e alle innovazioni scientifiche, oggi sono disponibili detergenti a base d'acqua, privi di ipoclorito di sodio e cloro, con una formulazione igienizzante ad azione immediata. Quando applicati sulle superfici murarie, questi prodotti antimuffa agiscono direttamente sui funghi e sulle spore, eliminandoli alla fonte e impedendone la proliferazione, bloccandone così lo sviluppo.

Come scegliere l'antimuffa migliore? Te lo spieghiamo in questo articolo.

 

Prodotti che allungano la vita delle superfici

Oltre all'umidità, anche l'acqua rischia di compromettere l'integrità e la salubrità delle superfici. L'esposizione agli agenti atmosferici può infatti causare erosioni e degrado: la pioggia, ad esempio, può penetrare nei muri e deteriorare l'aspetto estetico della facciata, arrivando anche a compromettere la struttura interna.

Ecco perché, se si vuole sanificare una superficie muraria ammalorata e preservarne l'integrità, è fondamentale applicare speciali pitture idrorepellenti, capaci di penetrare in profondità e proteggere la struttura, assicurando massima traspirabilità alle pareti. 

Per capire qual è il prodotto più adatto da applicare, è necessario considerare il materiale su cui si deve intervenire e fare test per valutarne la bagnabilità.

Nel settore dell'edilizia la nanotecnologia ha fatto passi da gigante, introducendo avanzati rivestimenti dalle proprietà superidrofobiche e superidrofiliche.

Nel primo caso abbiamo nanocoating con proprietà idrofobiche, capaci di respingere efficamente acqua e altri liquidi riducendo così il rischio di infiltrazioni e danni correlati all'umidità. Ciò si traduce anche in una minor adesione di sporco e detriti sulle superfici, che rimangono così pulite più a lungo.

Nel caso dei nanorivestimenti superidrofilici, invece, l'effetto autopulente è garantito dalla capacità di queste pitture di attirare l'acqua e lasciarla diffondere sulla superficie, sollevando e rimuovendo lo sporco in modo naturale. L'auto-pulizia permette quindi di ridurre la necessità di manutenzione, assicurando un vantaggio economico significativo. Queste pitture vengono chiamate anche pitture mangia-smog, in quanto sono in grado di attivare processi fotocatalitici che permettono di degradare lo sporco e gli agenti inquinanti che si depositano sulle pareti, creando ambienti più salubri e sicuri. Scopri qui Come funzionano le pitture fotocatalitiche.

 

prodotti nanotecnologici per riqualificazione ed efficienza degli edifici

Per approfondire l'argomento "muffa", leggi anche questi articoli:

Stefano Silvestrin

Scritto da Stefano Silvestrin

Da oltre 10 anni mi occupo della distribuzione di materiali nanotecnologici per l’edilizia, seguo processi industriali applicativi, nel mondo della ceramica e dei pannelli fotovoltaici, individuando le reali possibilità applicative delle nanotecnologie per dare risposte concrete per l’efficientamento energetico degli edifici. Materiali a basso spessore e nanotecnologici per la protezione delle superfici sono la mia specialità.