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19 luglio 2022 - Isolamento a basso spessore

Miglior-isolamento-termico

Si fa presto a dire "isolamento termico": quali caratteristiche devono avere i materiali isolanti per assicurare un aumento dell'efficienza energetica dell'immobile e un reale risparmio sui consumi energetici? Te lo spieghiamo in questo articolo, dove ti guidiamo nella scelta del miglior isolamento termico con un occhio agli spessori.

INDICE DEI CONTENUTI:

 

Come individuare il miglior isolante termico?

Quando si parla di materiali per isolamento termico è importante conoscere alcune definizioni:

  • Efficienza termica: capacità di un edificio di consumare meno energia, rispetto a uno meno efficiente, per assicurare lo stesso risultato in termini di comfort, benessere e risparmio. L'isolamento termico è uno degli interventi principali per migliorare l'efficienza energetica di un immobile: scopri come misurarla e migliorarla.
  • Conduttività del materiale: misura la capacità di un materiale di condurre calore. Parlando di materiali isolanti, questo dato è indicato con ƛ (lambda): più piccolo è il suo valore, maggiore sarà il potere isolante del materiale. Di conseguenza per isolare bene un edificio è importante optare per materiali con bassa conducibilità termica.
  • Resistenza termica: la resistenza R si valuta sulla base dello spessore d e della conduttività termica ƛ (lambda) di progetto secondo la relazione R=d/ƛ
  • TrasmittanzaIl coefficiente di trasmittanza termica è un valore che indica quanto una stratigrafia (tetto, parete, solaio) è propensa a lasciar passare o meno calore. Questo valore (U) è linverso della resistenza termica totale e si calcola con la formula U= 1/R tot

Questi parametri sono estremamente importanti ai fini del calcolo energetico realizzato dai tecnici abilitati che redigono le relazioni, gli APE e le asseverazioni (oggi obbligatorie anche per l’accesso all’Ecobonus) e vanno valutati con riferimento alla norma UNI EN ISO 6946 o desunti dalla dichiarazione di prestazione, qualora il prodotto sia un kit/sistema da costruzione marcato CE. 

A ciò vanno ad aggiungersi altri fattori. Come si legge nel Decreto Rilancio all’art.19, comma 1:

I materiali isolanti utilizzati devono rispettare i criteri ambientali minimi di cui al decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 11 ottobre 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 259 del 6 novembre 2017.

Si tratta dei cosiddetti Criteri Ambientali Minimi che abbiamo elencato qui.

Quando si sceglie il miglior isolamento termico è bene considerare, oltre a questi valori, anche altri aspetti come la sostenibilità, la resistenza al fuoco e la percentuale di componenti biocompatibili.

Vuoi sapere come sono fatte le migliori pitture per esterni? Per approfondire leggi questo articolo su formulazione e certificazioni.

 

Isolamento termico: dove e quando farlo?

L'isolamento termico può essere fatto all'esterno, quindi sulla facciata, oppure all'interno.

Se intervieni sulla facciata di un edificio, ad esempio per rifare l'intonaco, coinvolgendo più del 10% della superficie disperdente lorda hai lobbligo di effettuare anche interventi che riducano la dispersione del calore e migliorino i valori di trasmittanza termica. Quindi nel caso di importanti interventi di restauro conservativo l'isolamento termico esterno è imprescindibile.

Nel caso di edifici vincolati o situati in centro storico, però, il tradizionale sistema a cappotto è impossibile da realizzare, in quanto i pannelli isolanti che vengono applicati sulle pareti per impedire il passaggio del calore creano uno spessore che va ad alterare l'aspetto della facciata.

In altri casi è proprio il committente a chiedere di non modificare l'estetica della casa, perché non vuole standardizzare l'edificio e dargli quell'aspetto "cubico" tipici delle case rivestite con il cappotto termico. O ancora non è intenzionato a modificare davanzali e altre sporgenze (intervento che si rivelerebbe necessario nel caso venissero applicati dei pannelli sulla facciata).

L'isolamento dall'interno crea meno problemi, dal punto di vista dell'impatto estetico, ma c'è sempre il rischio che lo spessore dei pannelli (che va da 8 a 15 cm) riduca gli spazi abitativi rendendoli meno confortevoli. Senza contare, poi, che il cappotto interno può creare condensa.

 

Problema spessori: la soluzione è il microrivestimento termoriflettente

Per risolvere i problemi legati allo spessore è possibile optare per particolari microrivestimenti che, grazie alle nanotecnologie, sono in grado di migliorare le performance energetiche dell'edificio su cui vengono applicati, in pochi millimetri di spessore (a partire da 6 mm). 

Queste pitture termiche, o solar paints, sfruttano il fenomeno della riflettenza: riflettono cioè il calore migliorando le condizioni termiche percepite e diminuendo il consumo di energia per il raffrescamento e il riscaldamento. Sono quindi indicate per essere usate sia all'esterno, sulla facciata, sia sulle pareti interne.

Pur venendo applicate come delle semplici pitture, in realtà si tratta di un vero e proprio microrivestimento che prevede l’impiego di più prodotti capaci, nel loro insieme, di aumentare la resistenza termica (come stabilito nell'Allegato A Punto II “Manufatti” del DECRETO MINISTERIALE 2 APRILE 1998). 

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A proposito di detrazioni, lo sapevi che l'applicazione delle pitture termoriflettenti rientra tra gli interventi agevolati dal Bonus Facciate? Scopri chi può usufruirne nella guida gratuita che trovi qui sotto.

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Stefano Silvestrin

Scritto da Stefano Silvestrin

Da oltre 10 anni mi occupo della distribuzione di materiali nanotecnologici per l’edilizia, seguo processi industriali applicativi, nel mondo della ceramica e dei pannelli fotovoltaici, individuando le reali possibilità applicative delle nanotecnologie per dare risposte concrete per l’efficientamento energetico degli edifici. Materiali a basso spessore e nanotecnologici per la protezione delle superfici sono la mia specialità.